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Se immaginiamo il petto di un ipotetico lettore, pieno di medaglie per ogni libro letto, il lettore che ha letto Guerra e Pace, dovrebbe avere la massima onorificenza al merito. La sua “patacca” dovrebbe occupare almeno 1/4 di petto. Lo dico mentre mi congratulo con me stesso per aver avuto il coraggio di affrontare una simile lettura e per averla anche portata a termine, impresa ardua aggiungerei, leggendo anche prefazione, postfazione e biografia approfondita dell'autore.
Perchè dico questo? Perchè a mio ricordo non ho mai letto un libro così complesso come Guerra e Pace, complesso e di difficile “digestione”, se mi si permette un accostamento culinario a volte mi sembrava di aver mangiato una teglia di melanzane alla parmigiana e poi essermi andato a fare un bagno in acqua fredda: sul momento ti sembra di stare bene e refrigerato, ma poi lo stomaco ti presenta il conto.
Non per nulla, per due notti, dopo essermi sparato quasi cinquecento pagine in un giorno ho avuto gli incubi.
Sarebbe oltremodo indecoroso cercare da umile lettore quale sono, fare una recensione ad un libro come questo. Non ho le basi, ne la coltura, per permettermi di scrivere null'altro che le mie sensazioni.
A tratti brioso, a tratti pesante come un macigno, con Tolstoy in cattedra a somministrare pensieri e filosofie di un tempo che non c'è più.
Le parti dove leggiamo delle vicende di queste due famiglie russe con le loro vicissitudini, felicità e tragedie con la guerra in sottofondo sono quello che di bello c'è nel libro, tutto il resto è di una noia sconvolgente e mi permetto di dirlo da appassionato di storia quale sono. Non si possono veramente leggere, così come le credenze, gli stili di vita, la base di quello che era la vita nella Russia del 1800: un'overdose di monotonia, tedio, grigiore, insofferenza e fastidio; ovviamente giudicati con gli occhi di un lettore del 2011.
Fosse stato tutto concentrato in due libri forse poteva anche andare, ma duemila pagine di questo sono davvero un piatto pesante.
Tutto questo lo dico ovviamente senza sminuire quello che è un classico della letteratura mondiale e che ogni lettore che si degni di questo aggettivo, dovrebbe tenere quel quarto di petto libero per appuntarsi la medaglia di Guerra e Pace, perchè dopo tutte queste mie parole non potrei comunque astenermi dal consigliarlo per la lettura; sono i libri che fanno parte della coscienza mondiale della letteratura.
Probabilmente avrei apprezzato di più tale opera se fossi stato un lettore più attento, più preparato, più colto, ma in ogni caso non rinnego la lettura di queste pagine che faranno parte per sempre del mio bagaglio personale.
Una lettura difficile, impegnativa, a tratti davvero dura, ma in qualche maniera appagante e scintillante come la mia ipotetica medaglia al valore.