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In media, perdiamo la concentrazione ogni otto secondi: la distrazione è ormai uno stile di vita, l'intrattenimento perpetuo un'abitudine. E quando incontriamo il silenzio, lo viviamo come un'anomalia; invece di apprezzarlo, ci sentiamo a disagio. Erling Kagge, al contrario, del silenzio ha fatto una scelta. Nei mesi trascorsi nell'Artide, al Polo Sud o in cima all'Everest, ha imparato a fare propri gli spazi e i ritmi della natura, e a immergersi in un silenzio interiore, oltre che esteriore: un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo dal frastuono della vita quotidiana. Ma che cos'è il silenzio? Dove lo si trova? E perché oggi è più importante che mai? Queste sono le tre domande che Kagge si pone, e trentatre sono le possibili risposte che offre. Trentatre riflessioni scaturite da esperienze, incontri e letture diverse, e tutte animate da un'unica certezza: che il silenzio sia la chiave per comprendere più a fondo la vita.
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Il silenzio, titolo originale “Stillhet i støyens tid. Gleden ved å stenge verden ute”, è un libro del 2016 dell'esploratore Erling Kagge. L'autore norvegese è uno dei più grandi avventurieri del nostro tempo: è stata la prima persona al mondo a camminare da solo al Polo Sud. E' stato anche il primo a superare i “tre poli” - Nord , Sud e la vetta del Monte Everest.
L'autore con questo libro vuole dirci che il silenzio parla, comunica, racconta. Occorre semplicemente saperlo ascoltare perchè ha molto da dire; Il libro è strutturato in trentadue risposte alla domanda cosa sia “Il silenzio”, che vogliono essere risposte ai vari modi di interpretare e vivere il silenzio. Indubbiamente chi come il sottoscritto ha passato ore in montagna da solo, sa bene cosa sia il silenzio e tutto ciò che ne comporta: la paura di restare soli con la persona che probabilmente ci incute più paura, noi stessi.
Si ha paura di conoscere meglio se stessi nel silenzio. Molte volte evitiamo “di essere presenti a noi stessi all'interno della nostra vita e piuttosto viviamo nelle distrazioni degli smartphone, della tv, nelle aspettative da parte degli altri e delle persone che contattiamo nelle chat. Invece, il silenzio dovrebbe parlare, e noi dovremmo parlare con lui, al fine di sfruttare il potenziale che è presente in esso. Il silenzio va insieme alla meraviglia, ma ha anche una sorta di maestà in se stesso, è come un oceano, un campo fiorito, una distesa di neve senza fine”.
In quest'epoca del bombardamento di informazioni, staccarsi dal mondo è una necessità spesso sottovalutata dai più; chi ha dimestichezza con il stare da soli a camminare, riflettere, soprattutto a contatto stretto con la natura, molto probabilmente tutto quanto scritto in questo libricino in un modo o nell'altro lo ha già dentro di sè e a parte alcuni aspetti filosofici più complessi non aggiungerà niente di nuovo al proprio bagaglio di silenzi.
Dunque mi sento di consigliare la lettura di questo libricino a chi è sempre connesso, a chi è sempre distratto da questo sovraccarico di stimoli e informazioni che ci circonda continuamente in questa epoca “social”, a chi ha voglia di affrontare molto probabilmente la persona che conosce di meno, cioè se stesso, perchè quando si impara a stare bene nel silenzio a tu per tu con la propria anima si ha il vantaggio di stare bene anche con gli altri, o al massimo, si impara ad ignorarli e stare bene comunque con il proprio spirito.