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Come la “Lettera sulla felicità”, un must all'epoca di quando uscirono questi libricini da poche lire che si trovavano alle casse delle librerie, ma anche dai giornalai.
Questo libriccino è un estratto dai Dialoghi e dalle Lettere di Seneca. Ma, nel suo piccoli, nasconde una saggezza illuminante, che andrebbe riletto di tanto in tanto per ricordarsi del valore del tempo, del quale troppo spesso ci dimentichiamo o ne abusiamo, sprecandolo inutilmente o non dandogli il valore che merita.
Uno scritto che esorta a riappropriarsi di se stessi e del proprio tempo perso o sprecato, a dare importanza alla nostra interiorità, a discapito delle futilità che ci circondano.
“Dammi retta lucilio, dedicati un pò a te stesso e tieni da conto, tutto per te, il tempo che finora ti lasciavi portar via, in un modo o nell'altro, o, comunque, perdevi. E' proprio così, credimi: il tempo ci viene tolto o sottratto, quasi a nostra insaputa, oppure ci sfugge non si sa come. E la cosa più indecorosa è perderlo per trascurata leggerezza.”