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Robert Ludlum, come già detto molte volte nelle mie precedenti recensioni è un maestro indiscusso del genere spy-story, tanto da meritarsi l'appellativo di “Mr. Plot”, signor complotto. . I suoi libri sono stati tradotti in 32 lingue in oltre 40 paesi. Il totale delle vendite dei suoi libri supera i 200 milioni di copie.
È diventato celebre per la serie di romanzi The Bourne Identity ai quali sono stati vagamente ispirati tre film.
Questa è un'opera giovane e ne risente un poco, la storia: nel 1939 un treno lascia Salonicco e si avvia, con un percorso tortuoso, in Italia, in una sperduta località sulle Alpi. Sul treno viaggia un forziere con un documento che tutti vogliono, HIter, Churchill, il Vaticano, gli americani. Rinchiuso in un forziere, capace di cambiare i destini del mondo. I monaci che lo trasportano , per non rivelare dove sia stato nascosto, si suicidano. E il loro sacrificio è solo l' inizio di un percorso di violenza che si dipana negli anni attorno a quel documento. Negli anni ‘70 la caccia dura ancora. Due fratelli americani, due gemalli, faranno di tutto per entrarne in possesso.
Robert Ludlum ha creato una storia avvincente, ma a volte diventa troppo macchinoso e ne pecca un po' lo svolgersi della trama, che si dipana attraverso una trama che diventa troppo complicata a discapito di un'azione dirompente come negli altri suoi libri.
Certo è che se si è appassionati del genere e soprattutto di questo fantastico autore, è una lettura che non può mancare, anche se decisamente ha scritto di meglio.
Consigliato solo ai suoi estimatori.