Andrew J. Rush è il prototipo dell'americano perbene. È un figlio coscienzioso, un marito devoto, un padre premuroso, e vive con la sua famiglia in una pittoresca cittadina del New Jersey. Andrew J. Rush è anche un celebre scrittore di thriller e romanzi del mistero: i suoi libri vendono milioni di copie, sono tradotti in più di trenta lingue, e la critica non esita a definirlo «uno Stephen King in versione gentiluomo». Ma Andrew J. Rush è un uomo lacerato dagli spettri di un passato oscuro, sepolto negli strati più sotterranei della memoria eppure ancora vivo e palpitante, come il cuore rivelatore del racconto di Edgar Allan Poe. Per liberare questo emisfero recondito e negato della sua coscienza, Rush decide di crearsi un alter ego, uno pseudonimo enigmatico e controverso sotto il quale scrivere nuove storie, più viscerali, più sanguigne. Come però accade per ogni intuizione frankensteiniana o scissione perversa – dal dott. Jeckyll a Dorian Gray, fino allo sdoppiamento di Stephen King e Richard Bachman –, ciò che ne nasce è un mostro incontrollabile e furente: Jack of Spades. All'inizio Jack sembra ubbidire fedelmente al padrone. Il suo stile rude e magmatico è un ordigno letterario di distruzione, spietato e senza limiti. La sua identità indecifrabile e sfuggente gli permette di muoversi tra le pagine come un fantasma, un demone che trascrive dall'inferno i vangeli dell'immoralità. Ma presto Jack inizia a evadere i confini della letteratura, a insinuarsi nella vita privata del suo creatore, divenendone il complice mefistofelico, il suggeritore sanguinario e infine l'antagonista da eliminare, che intrappola Rush in una ragnatela voluttuosa di delitti e crimini dalla quale solo uno dei due potrà uscire vivo. In Jack deve morire Joyce Carol Oates, protagonista assoluta della letteratura americana contemporanea, gioca al massacro dei generi letterari, dà vita a un'opera multiforme ed eccentrica, senza margini apparenti, dove realtà e psicosi, veglia e tumulto onirico collidono ininterrottamente, generando orribili buchi neri negli stati di coscienza, e rivelando un'unica, inaccettabile verità: c'è un mostro sepolto nell'anima di ogni essere umano.
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