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La casa Russia, in originale “The Russia House” è un romanzo di spionaggio da John le Carré pubblicato nel 1989. Il titolo si riferisce al soprannome dato alla parte del servizio segreto britannico che è stato dedicato a spiare l'Unione Sovietica . Da questo romanzo è stato tratto anche un famoso film nel 1990 interpretato da Sean Connery e Michelle Pfeiffer , e diretto da Fred Schepisi. Aveva la distinzione di essere uno dei primi film ad essere girato in Unione Sovietica. Le riprese includono scene in ed intorno a Mosca e Leningrado. La BBC ha anche prodotto un radiodramma con protagonista Tom Baker.
La trama si può tratteggiare in questo modo: al centro del romanzo troviamo un fisico sovietico, conosciuto come Goethe (nome in codice: Bluebird), che contrabbanda verso l'Occidente un documento che rivela che la tecnologia militare sovietica è una farsa e un disastro. Goethe è un idealista. Le spie inglesi tendono a credere alla spia sovietica e ai suoi documenti, ma le spie americane sono perplesse e divise. Il più competente e il più cinico degli agenti della CIA, Russell Sheriton, crede in Bluebird. Protagonista di questo romanzo è Barley Blair, uno scalcinato editore inglese pluridivorziato, gran bevitore, appassionato di jazz. Barley capisce di essersi cacciato suo malgrado in un delicatissimo intrigo dal quale può uscire solo scoprendo l'identità e le intenzioni dell'autore del manoscritto. Si trova così arruolato nei Servizi Segreti britannici, ma i tempi stanno cambiando e malgrado tutto crede ancora nell'amore e negli ideali. E in Katja sembra aver trovato entrambi. La casa Russia ci porta direttamente nel periodo di Gorbaciov, della glasnost e perestroika.
Le Carré, la cui scrittura sembra migliorare con ogni libro pubblicato, è un ottimo scrittore di spionaggio, tessitore di trame e di intrighi; egli è, infatti, oltre che un romanziere, un perfetto conoscitore e divulgatore di come lavoravano i servizi segreti: stile e tecniche di lavoro dei servizi di Intelligence americani e britannici; in particolare qui pone l'attenzione sulla gelosia e la mancanza di fiducia che esistono tra i servizi occidentali. I nemici non si vedono, ma si intuiscono, e la splendida ricostruzione del clima del anni ottanta e della Russia moderna di Gorbaciov, fa da cornice a questa storia di spionaggio e amore, senza mai annoiare il lettore.
I personaggi principali sono coinvolgenti, e le figure minori, soprattutto il personale di Intelligence, sono del tutto convincenti e sempre interessanti. In sintesi, uno splendido romanzo, anche se personalmente ho sentito la mancanza di Smiley e da qui deriva la mia valutazione non del tutto lusinghiera.