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“Dalla fine di maggio del 1915 all'inizio di novembre del 1917, il possesso del massiccio della Marmolada costituì un elemento strategico particolarmente importante perché controllava la strada alla Val di Fassa e alla Val Badia, e quindi al Tirolo.
A quote superiori ai 3.000 metri la guerra si trasformò in duello tra esperti alpinisti e coraggiosi soldati che diedero vita ad azioni ed imprese tanto eroiche quanto spettacolari ed uniche. La montagna fu pertanto la vera protagonista di questo periodo della Grande Guerra italiana, proprio quando fu trasformata in un'imponente e gigantesca fortezza da entrambe le fazioni in guerra.
Fu, ad esempio, più unica che rara la realizzazione della famosa “città fra i ghiacci”, per merito dell'Austriaco Leo Handl, che vide il gruppo della Marmolada attraversato anche da gallerie e caverne sotterranee, reclamate alla roccia e ai ghiacci eterni dall'instancabile e salomonica fatica degli Imperiali Austro-Ungarici.
Innumerevoli anche le audaci imprese delle truppe alpine italiane che fecero di tutto per invadere e catturare questa importante installazione nemica, impegnandosi a fondo anche nella terribile guerra sotterranea, combattuta a colpi di martelli pneumatici e mine.”
La prima guerra di trincea combattuta dai nostri alpini contro gli austriaci, uomini eroici e gloriosi che combatterono ad altezze vertiginose come sulla Marmolada a tremila metri sui ghiacciai dentro baraccamenti costruiti da loro attaccati al ghiaccio e alla roccia, in inverni perenni, con condizioni di vita atroci, molto spesso tagliati fuori dal mondo a temperature anche a cinquanta sottozero.
Tragedia immane di uomini costretti a combattere anche a meno quaranta gradi su cimme innevate, dentro baraccamenti costruiti attaccati al ghiaccio e alla roccia. Per capire il sacrificio di chi combattè su questi scenari, oggi meta di turisti, che dovrebbero oltre ad apprezzare questi contesti magnifici, anche quello che fu la scacchiera di morte di molti uomini valorosi.