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“Il Mondo, M maiuscola, là fuori, è andato. Niente più telefoni cellulari, auto, internet, etc. Doveva accadere, un giorno o l’altro, e alla fine è accaduto. Niente più Homo sapiens sapiens. O qualsivoglia imitazione del medesimo. Apocalisse pandemica: ben oltre AIDS, SARS, Ebola e ben al di là di qualsiasi catastrofica escatologia. A tutti gli effetti, la Sesta Estinzione è già una realtà, forse lo è sempre stata. Eppure qualcuno, rintanato tra meandri di tenebra, continua a combattere una guerra senza fine. Un padre duro come l’acciaio, una figlia incerta come il giunco. In questo rapporto inevitabilmente claustrofobico, intrinsecamente in bilico, non cessano di riflettersi tutte le contraddizioni della nostra (non)società. Una società che, semplicemente, ha cessato di esistere. Almeno fino quando, in una feroce e ferale ossessione di sopravvivenza, attraverso una Gehenna tutta spirituale, specchio oscuro dell’apocalisse cosmica, non arriva a insinuarsi una diversa peste, molto più distruttiva, molto più letale. La peste del dubbio. Un apologo allucinato e allucinatorio, nero come l’inferno sotterraneo che strangola i due protagonisti. La ricerca disperata di una via di uscita, qualsiasi possa essere. Un gioiello della narrativa underground, in tutti i sensi.” (Alan D. Altieri) Numero di caratteri: 34.041
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Zoom è il marchio editoriale digitale di Feltrinelli. Questi libri digitali sono proposte di letture, racconti, romanzi brevissimi, a volte estratti da libri già pubblicati che vogliono essere una nuova idea di libro: economico, veloce e maneggevole con costi ridottissimi. In Zoom si trovano libri che finora non si potevano pubblicare per via dei costi della carta stampata e di tutto il processo di pubblicazione.
In particolare questo “La peste dell'anno uno” è nella raccolta “Zoom Filtri” che racchiude un catalogo di racconti e romanzi gialli, rosa, di fantascienza, fantasy e horror. Per l'appunto questo da me letto rientra nella fascia “horror”, anche se effettivamente di horror c'è molto poco; direi che rientra più nella fascia post-apocalittica con una trama molto ben congegnata e piena di attesa feroce che lascerà non poche bocche aperte nel finale.
Anche se con pochissime pagine la storia riesce a rendere perfettamente l'idea dell'angoscia del “dopo”, della claustrofobia dopo un evento totale come una peste mondiale. Una bambina saprà narrare perfettamente anche se con un linguaggio semplice le sue vicende in un universo di follia isolazionista. Feroce, crudele, angosciante, claustrofobico: un allucinante frammento nel quale una ragazzina, voce narrante, ci conduce con il suo linguaggio sincero e alquanto sgrammaticato in un universo fatto di isolamento e di follia. Sarà un piccolo spiraglio in una siepe che aprirà i suoi occhi verso una verità indicibile.
Veloce e devastante.