Reviews with the most likes.
Numero ventinove, dedicato a Hikmet: è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico”, è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna. Continua così, questa bellissima iniziativa del Corriere della Sera, che porta un secolo di poesia nelle nostre case con le grandi voci del Novecento in una collezione di antologie inedite, con ricchi apparati e nuove introduzioni. Un appassionato racconto del mondo attraverso i versi dei più grandi poeti italiani e stranieri.
Hickmet, ebbe vita travagliata, subì il carcere e l'esilio, fervente comunista viaggiò molto ma soprattutto amò molto, si sposò quattro volte e comunque ebbe molti amori. È ricordato principalmente per il suo capolavoro, la raccolta “Poesie d'amore”, che testimonia il suo grande impegno sociale e il suo profondo sentimento poetico.
I poeti che cantano dell'amore mi piacciono tantissimo, la poesia è essa stessa amore secondo me, Hikmet non è ermetico, è di facile comprensione e le parole arrivano direttamente al cuore del lettore:
« Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. / Il più bello dei nostri figli / non è ancora cresciuto. / I più belli dei nostri giorni / non li abbiamo ancora vissuti. / E quello / che vorrei dirti di più bello / non te l'ho ancora detto » (Nazim Hikmet, Il più bello dei mari).
Questa raccolta è egregia e le poesie che più mi sono piaciute sono state: “Il più bello dei mari”, “I giorni sono sempre più brevi”, “I tuoi occhi, I tuoi occhi, I tuoi occhi”, “La notte”, “Nel cortile c'è neve fino al ginocchio”, “Foglie morte”, “Ti sei stancata di portare il mio peso”, “La vita non è uno scherzo”, “Il mio funerale”.
Hikmet fa parte parte dei miei poeti preferiti e ribadisco ancora una volta la bellezza, anche editoriale e la cura di questa collana che è forse la più riuscita del Corriere, rimango sempre ansioso di scoprire nuovi orizzonti poetici con le prossime uscite che consiglio vermante a tutti.