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“Un uccello giallocon un becco giallo,era appollaiato suil mio davanzale.Io l'ho attiratocon un pezzo di paneE poi ho rottola sua cazzo di testa... “
Yellow Birds, titolo lasciato in inglese anche nella versione italiana del libro, è il romanzo d'esordio dello scrittore americano e veterano della guerra in Iraq, Kevin Powers, proveniente da una famiglia con padre e nonno arruolati nei marines. E' stato eletto come uno dei cento libri più notevoli del “The New York Times” e finalista per il 2012 del National Book Award. Il libro sarà adattato sullo schermo nel 2017 da Alexandre Mori e interpretato Jack Huston , Alden Ehrenreich , Tye Sheridan e Jennifer Aniston.
Gran parte del romanzo attinge all'esperienza dell'autore, che ha servito un anno come mitragliere a Mosul e Tal Afar, in Iraq, dal febbraio 2004 a marzo 2005 dopo l'arruolamento nello esercito all'età di diciassette anni. Dopo il congedo, Powers si iscrive in Virginia all'università, dove si è laureato nel 2008 con una laurea in lingua inglese. Il romanzo è nato dopo quattro anni di scrittura e la trama è inventata, ma tra il protagonista dello stesso e l'autore c'è un allineamento preciso tra la sua vita emotiva e mentale.
Gran parte del romanzo si concentra sulla promessa di Bartle alla madre di Murph, un soldato come lui, di non lasciarlo morire in guerra. Bartle e Murph faranno anche un patto di non essere la vittima numero mille nella guerra, ma già da subito si scopre che Murph non farà ritorno a casa. Yellow Birds, non solo riporta le vicende che si svolgono in teatro di guerra, ma anche quello che i soldati provano al loro rientro in patria.
Uno dei principali temi del libro è la separazione tra il pubblico americano e soldati che combattono all'estero, che ha dominato gran parte della guerra in Iraq. In un episodio infatti si racconta che al ritorno di Bartle dalla guerra, il barista di un bar all'aeroporto vuole offrigli la birra che ha bevuto per esprimere la sua gratitudine per il suo servizio; lui tuttavia, trova questo gesto sbagliato e in malafede e si sente colpevole e non vuole essere ringraziato per la sua partecipazione a qualcosa che vede come immorale.
La struttura è quella di due piani temporali che si dipanano in parallelo fino a convergere nel finale. Questo è un libro molto forte, intenso, che descrive la distruzione, la morte, la crudeltà e le devastazioni fisiche e psicologiche dei soldati; è triste e profondo e fa capire l'assurdità e inutilità della guerra. La pecca è che ho trovato la scrittura in molti punti molto artificiosa e ricercata, non plausibile per un ragazzo di diciassette anni. I pensieri, le paure, gli stati d'animo del protagonista sono messi a nudo in maniera troppo ricercata e artefatta, con un linguaggio descrittivo troppo artificioso.
In definitiva questo libro mi è piaciuto ma avrei preferito una scrittura con meno orpelli che probabilmente poco si adattano alla crudeltà della guerra.