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Ottaedro è una raccolta di otto racconti di Julio Cortázar, che è stato uno scrittore e poeta argentino, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della metafisica e del mistero. Stimato da Borges, è stato spesso paragonato a Čechov e Edgar Allan Poe. I suoi racconti non seguono sempre una linearità temporale ed i personaggi esprimono una psicologia profonda.
Questa raccolta di otto racconti è stata pubblicata nel 1974 e riprende la figura geometria di un nitido poliedro, con le sue otto facce. I temi di questi scritti sono sempre collegati ad alcuni oggetti, sensazioni, paure del protagonista, che scatenano reazioni attorno a cui l'autore riesce a ricavarne delle storie.
Devo dire che di otto storie quelli che mi sono veramente piaciuti sono stati tre: “Liliana che piange”, “Manoscritto trovato in una tasca”, “Luogo chiamato Kindberg”, e anche questi non li ho trovati eccelsi, posso dire che sono quelli che ho letto più volentieri, gli altri proprio non li ho digeriti, la scrittura è pesante, troppo ermetica, poco sulle mie corde personali di lettura. Alcuni sono stati davvero poco accattivanti e ho fatto davvero fatica a leggerli nonostante l'esiguità degli stessi. Di quasi tutti però ho apprezzato l'idea che stava dietro alla storia, il loro punto di origine, ma la scrittura mi ha indispettito oltremodo non facendomeli gradire.
Sono pochi gli scrittori sud americani che mi piacciono e Cortazar, sicuramente non rientra tra questi.