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Da questo libro è stato tratto il famoso film con protagonisti Anthony Hopkins (Mr Stevens) ed Emma Thompson (Miss Kenton), non ho ancora visto il film, ma le immagini (così come la copertina) non so perchè mi sono note e dunque è stato naturale per la mia mente vestire i protagonisti del libro con i loro panni.
La storia si svolge negli anni Cinquanta, in Inghilterra, più precisamente nelle campagne inglesi del primo dopo guerra. Mr Stevens è l'esatto dipinto dell'immaginario collettivo di un maggiordomo inglese: irreprensibile, perfetto, affidabile e insostituibile. Durante la lettura mi è sovvenuto parecchio anche la serie “Downtown Abbey”. Il protagonista svolge il suo lavoro nella prestigiosa Darlington Hall. Ho scritto lavoro, ma più che altro è la sua vita che non ha confini con il proprio ruolo di maggiordomo, per lui gli anni al servizio dei suoi padroni sono come una missione e un importante contributo alla società, che però sta cambiando inesorabilmente: non è più tempo di Lord con decine di persone come servitù che badano alla magione e alla proprietà terriera; infatti lui si troverà praticamente da solo a servire il suo nuovo padrone, un facoltoso americano, che gli propone per la prima volta nella sua vita, una vacanza per staccare dai propri doveri. Così Mr Stevens decide di sfruttare quei giorni liberi per far visita a Miss Kenton, ora Mrs Benn, una governante che recentemente gli ha scritto una lettera, lui vuole approfittarne per chiederle di riprendere il suo posto.
Comincia così un viaggio verso la Cornovaglia, narrato in prima persona da Mr Stevens, in cui le esperienze del giorno saranno spunto per i molteplici ricordi della vita passata a Darlington Hall, ma sarà soprattutto l'occasione per tirare le file di una vita spesa al servizio del suo padrone e insieme a Miss Kenton ci si renderà presto conto che “quel che resta del giorno” saranno solo occasioni perse e malinconia e probabilmente una vita spesa forse nella speranza e solo quella di aver contribuito in maniera sostanziale ad una vita di una società che oramai non esiste più.
Se dovessi definire questo libro con una sola parola, direi “delicato”. Come un paesaggio inglese durante un tramonto autunnale guardato da una finestra mentre si prende un tè. E forse quello che resta del giorno sarà una nebbiolina sottile e un freddo che sale a ghermire il nostro corpo.